lunedì 24 ottobre 2011

Fermiamo il Carbone! Manifestazione nazionale a Adria (RO)





Nonostante il 14 e 15 Giugno oltre 27 milioni di italiane ed italiani abbiano espresso la chiara e ferma convinzione che l’ambiente rientra a pieno titolo tra i beni comuni, pubblici e non svendibili, il Governo italiano ed alcune tra le principali imprese del settore energetico continuano a perseguire strade errate, nocive, sconvenienti economicamente ed in contrasto con la volontà popolare.

L’accantonamento (per ora) dell’energia nucleare non ha mandato in soffitta l’intento di perseguire politiche energetiche inquinanti, l’ultima notizia in ordine cronologico è la riscoperta del Carbone, una delle fonti fossili più inquinanti ed ormai desuete nel mondo.

Purtroppo ENEL, con la complicità attiva del Governo italiano e di molti amministratori pubblici di tutti gli schieramenti, ha idee diametralmente differenti: il “piano carbone” prevede l’incomprensibile scelta di riaprire vecchie centrali, riconvertirne altre e addirittura costruirne di nuove.

Porto Tolle in Emilia, Brindisi in Puglia, Vado Ligure in Liguria, Saline Joniche in Calabria, da Nord a Sud si riaffaccia lo spettro dell’inquinamento derivante da polveri sottili e piogge acide, il tutto senza un reale miglioramento della cronica dipendenza energetica italiana dagli altri paesi e reali introiti solo per le multinazionali che investiranno.

Oltre alle enormi bugie in tema ambientale (solo l’impianto nel Polesine comporterebbe l’emissione di oltre 10 milioni di tonnellate l’anno di CO2: l’equivalente di oltre 4 volte le emissioni annuali di una città come Milano), una delle argomentazioni più odiose che vengono sbandierate dai soggetti coinvolti in questa ennesima brutta storia, è quella dell’aumento dei posti di lavoro.

Il ricatto occupazionale è storia tristemente nota (esempio lampante ne è l’ILVA di Taranto), ma è giunto ormai il momento di rispedirlo al mittente ribadendo che tutte le politiche energetiche di questo paese non potranno prescindere da 2 elementi fondamentali: la Riconversione Ecologica e le Fonti Rinnovabili, gli unici due strumenti che potranno realmente contemperare il rispetto dell’ambiente e la tutela/aumento dell’occupazione.

Per questi motivi, la Rete della Conoscenza ha sottoscritto l’appello e con oltre 40 tra associazioni e soggetti politici sarà in piazza il 29 Ottrobre ad Adria (Ravenna) per ribadire con forza un secco NO alla costruzione della Centrale a Carbone di Porto Tolle e a qualsiasi progetto industriale incompatibile con politiche di tutela dell’ambiente e di difesa del territorio.

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