Storie di ordinario attivismo



Camilo Miguel Teiller Villagrain, 17 anni, studente del Liceo Scientifico Lorenzo Respighi




La città che vorrei è una città dove non c’è l’inceneritore, dove i rifiuti vengono riciclati e dove la centrale nucleare di Caorso viene smantellata e mai più riutilizzata per l’energia nucleare. Insomma vorrei una città che sappia essere più sostenibile grazie all’uso di energie rinnovabili e al tempo stesso pulita, incentivando l’uso del trasporto pubblico e cercando di spingere le amministrazioni a investire su un trasporto pubblico eco-sostenibile.






 Anjan Maserati, 17 anni, studente del Liceo Scientifico Lorenzo Respighi


La città che vorrei è una città dove l’amministrazione pubblica migliora il servizio idrico ma investendo come amministrazione e lasciando l’acqua pubblica come deve essere e non consegnandola ai privati. In  cui il fiume Po possa tornare ad essere un fiume vivibile e pulito, sanzionando le aziende e le amministrazioni che non rispettano le norme ambientali, poiché il fiume è di tutti e nessuno ha il potere di distruggerlo. 






 Gaetano Barberi, 18 anni, studente dell’Istituto Tecnico Marconi


Vivo a Piacenza da quasi 15 anni e in tutto questo tempo sono stati pochi spazi verdi e quelli già esistenti non sono ben tenuti, secondo me si dovrebbe cercare di rinnovare quelli già esistenti e sfruttarli al meglio e cercarne altri perché siamo comunque ancora sotto la soglia sufficiente a una città “verde”.







Giulia Sacchetti, 16 anni, studentessa del Liceo Classico Melchiorre Gioia



 Nella città che vorrei il tema della legalità va a braccetto con il tema dell’ambiente. Un aspetto fondamentale a tal proposito riguarda l’infiltrazione mafiosa nella gestione e realizzazione di appalti pubblici nel settore dell’edilizia. Attraverso dati, condanne e inchieste giudiziarie, appare, inoltre, evidente quanto le mafie siano organizzazioni criminali assai presenti e potenti, in particolare, nelle regioni della Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna.  Strettamente correlata quindi è anche la questione ambientale. Dal momento che il Piano Strutturale Comunale (P.S.C.) si manifesta in maniera evidente una politica orientata a un ulteriore consumo di suolo, di aumento del costruito e di grandi infrastrutture. A Piacenza esistono già migliaia di metri cubi di abitazioni sfitte e l’incremento demografico, dovuto in gran parte all’immigrazione, non giustifica una tale politica di sviluppo edilizio. L’aumento di queste volumetrie risulta dunque rischioso dal punto di vista sia ambientale che del rispetto della legalità, in quanto diventa terreno appetibile per gli investimenti delle grandi organizzazioni criminali, che in questo modo, sappiamo, ripuliscono i guadagni delle




Andrea Groppi, 16 anni, Liceo Classico Melchiorre Gioia



Mi piacerebbe che nel mio paese il comune valorizzasse le fonti rinnovabili e attraverso di esse fosse capace di rendersi energicamente indipendente, sul modello dei comuni facenti parte di "Sostenibile". Ho trovato molto interessante questo progetto, in quanto mi ha fatto svegliare su una serie di temi e soprattutto mi ha permesso di farmi conoscere quella dimensione europea che mi mancava. Per non parlare della marea di nuove conoscenze e soprattutto dell'intensità del lavoro, che mi ha permesso di avere a che fare spesso con il tema dell'ambiente e soprattutto di studiare tantissimo su questo tema!

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